“Nonno, chi era Martin Luther King?”, l’emozionante dialogo tra un vecchio e un bambino
L’immenso ruolo svolto da un grande protagonista della Storia raccontato con semplicità da un nonno al suo nipotino
Ecco il racconto:
Il nonno stava preparando la cioccolata calda, quando il nipote arrivò in cucina con un libro in mano.
"Nonno, ma chi era Martin Luther King?". Il nonno lo guardò e gli chiese di sedere accanto a lui.
"Era un uomo molto importante, un eroe dei nostri tempi" - rispose il nonno.
"Un eroe? Come mai?" - chiese il bambino.
"Perché ha combattuto per i diritti di tutti, specialmente delle persone di colore".
"Anche qui ci sono persone di colore, ma non mi sembra che nessuno gli faccia niente di male" - constatò il bambino.
"Vedi, tanto tempo fa le persone di colore non avevano gli stessi diritti dei bianchi. Non potevano andare negli stessi negozi, sugli stessi autobus, nelle stesse scuole. Era una cosa molto ingiusta" - spiegò il nonno.
"E Martin Luther King ha detto che non era giusto?" - chiese il nipote.
"Esatto. Ha detto che tutti devono essere uguali, non importa di che colore della pelle hanno".
"E cosa ha fatto per cambiare le cose?" - chiese il bambino.
"Ha parlato con tante persone, ha fatto grandi discorsi, ha marciato per le strade".
"Ha fatto una rivoluzione?" - chiese il bambino.
"No, lui non voleva la violenza. Diceva che anche chi fa del male va perdonato, perché tutti siamo fratelli".
"Fratelli? Ma se uno mi picchia non è mio fratello!" - osservò il bambino.
"Intendeva dire che siamo tutti esseri umani, tutti figli di Dio. E se uno sbaglia, bisogna comunque cercare di capirlo e aiutarlo a cambiare" - spiegò il nonno.
"Martin Luther King era un prete?" - chiese il bambino.
"Sì, un pastore protestante. Ma non ha parlato solo di religione, ha parlato di giustizia, di pace, di amore".
"E alla fine è riuscito a far sì che tutti fossero uguali?" - chiese il bambino.
"Sì, grazie a lui e a tante altre persone coraggiose, le leggi sono cambiate. Ma purtroppo ci sono ancora persone che non capiscono, che hanno paura di chi è diverso" - constatò il nonno.
"Anche io a volte ho paura dei bambini nuovi, quelli che non conosco" - confessò il bambino.
"È normale, ma la paura non deve diventare odio. Ricorda sempre le parole di Martin Luther King: 'I have a dream...'" - lo incoraggiò il nonno.
" 'Io ho un sogno...' Che sogno?" - chiese il bambino.
"Che un giorno tutti i bambini, bianchi e neri, potranno giocare insieme, andare a scuola insieme, vivere insieme in pace".
"Che bello! Anch'io voglio avere questo sogno" - disse il bambino.
"Allora chiudi gli occhi e immagina un mondo dove tutti si vogliono bene, dove non ci sono guerre, né prepotenze" - lo invitò il nonno.
"Ci provo, nonno" - disse il bambino.
"Bravo. E non dimenticare mai le parole di Martin Luther King".
"Non le dimenticherò, nonno. Grazie" - promise il bambino.
Commenti
Posta un commento