Tema in classe: un racconto di vita
Esempio di svolgimento
"Un racconto di vita: Scegli un periodo particolare della tua vita che ritieni significativo (l'infanzia, un viaggio, un cambiamento importante...). Scrivi una lettera a qualcuno a cui vuoi raccontare questo pezzo della tua storia, condividendo le tue riflessioni."
Cara zia Fatima,
ti scrivo da questa vivace città di Sanremo, dove sto terminando la terza media. La vita qui è piena di novità e sto imparando tante cose, ma spesso la mia mente torna indietro, a un periodo della mia vita che ricordo con molta intensità: gli anni trascorsi nel nostro villaggio tra le montagne.
So che tu eri già in città quando io ero piccolo, ma spero che ti ricorderai ancora di quel piccolo mondo fatto di ritmi lenti, di profumi intensi e di legami familiari profondi. Voglio raccontarti di quel periodo perché ripenso spesso a quanto mi abbia formato e a quanto sia diverso dalla vita che sto vivendo ora.
La nostra casa era piccola, con le pareti di pietra e il tetto di tegole rosse. Ricordo il calore del fuoco nel camino durante i lunghi inverni, le tue storie raccontate a bassa voce mentre la neve cadeva fuori. Ma soprattutto ricordo le estati, quando la montagna si vestiva di verde e l'aria era frizzante e piena del profumo dei fiori selvatici.
Passavo intere giornate a esplorare i boschi con mio cugino Amir. Conoscevamo ogni sentiero, ogni albero secolare, ogni ruscello nascosto. Costruivamo capanne con i rami caduti, inseguivamo le farfalle nei prati fioriti e ci inventavamo avventure incredibili. Il tempo sembrava scorrere più lentamente lassù, scandito dal ritmo della natura.
Ricordo le nostre lunghe passeggiate con nonno Ibrahim, che ci insegnava i nomi delle piante e degli animali, e ci raccontava le antiche leggende della nostra gente. La sua saggezza silenziosa e il suo amore per la terra mi hanno lasciato un segno profondo.
Anche la scuola del villaggio era diversa da quella che frequento qui. Eravamo pochi bambini, quasi una piccola famiglia. L'insegnante ci conosceva uno per uno e ci seguiva con molta attenzione. Ricordo l'odore dei libri vecchi, il suono della sua voce mentre leggeva storie appassionanti e la sensazione di imparare cose nuove ogni giorno, in un ambiente sereno e accogliente.
Poi, come sai, la vita ha preso un'altra direzione. La decisione di trasferirci in città, per dare a me e a mia sorella maggiori opportunità, è stata difficile ma necessaria. All'inizio mi mancava molto la montagna, il silenzio, la libertà di correre nei boschi. La città mi sembrava caotica e impersonale.
Ma col tempo ho imparato ad apprezzare anche i lati positivi di questa nuova vita: la possibilità di studiare in una scuola più grande, di conoscere persone provenienti da culture diverse, di avere accesso a tante nuove esperienze.
Ripensando a quegli anni, zia Fatima, mi rendo conto di quanto siano stati importanti per me. Lì ho imparato il valore dell'amicizia vera, il rispetto per la natura, la bellezza della semplicità. Quelle radici così profonde mi hanno dato la forza per affrontare i cambiamenti e le sfide della vita.
A volte mi sembra un altro mondo, lontano e quasi irreale. Ma quando chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire il profumo della terra bagnata dopo la pioggia, il suono del vento tra le foglie, il calore del sole sulla pelle.
Volevo condividere con te questo pezzo della mia storia perché so che anche tu hai nel cuore il ricordo di quel nostro piccolo mondo. Spero che stiate tutti bene.
Ti abbraccio forte,
Il tuo nipote,
Samir
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