Cassandra e la Guerra di Troia

Una lunga guerra e una donna dotata del dono della profezia. Cosa lega luna all’altra?

Evelyn De Morgan (1855–1919), «Cassandra»

L’episodio che lega Cassandra alla Guerra di Troia è uno dei racconti più celebri della mitologia greca, narrato principalmente nei poemi epici come l’Iliade di Omero e l’Eneide di Virgilio, oltre che in altre fonti mitografiche. 

La guerra fu scatenata da un complesso intreccio di cause divine e umane, e Cassandra, come profetessa, giocò un ruolo significativo, anche se tragico, negli eventi.

Le cause della guerra

La guerra di Troia ebbe origine da una serie di eventi mitologici:

1. Il giudizio di Paride: Eris, la dea della discordia, lanciò una mela d'oro con la scritta "alla più bella" durante un banchetto divino. Tre dee - Atena, Era e Afrodite - si contesero il titolo, e Zeus incaricò Paride, un principe troiano, di decidere. Afrodite promise a Paride l'amore della donna più bella del mondo, Elena, se l'avesse scelta. Paride diede la mela ad Afrodite, scatenando l'ira delle altre due dee.

2. Il rapimento di Elena: Paride si recò a Sparta, dove sedusse (o rapì, a seconda delle versioni) Elena, moglie di Menelao, re di Sparta. Questo atto fu la scintilla che portò alla guerra, poiché Menelao chiese aiuto agli altri re greci, legati a lui da un giuramento di alleanza.

La guerra

La guerra durò dieci anni e vide schierati da una parte i Greci (o Achei), guidati da Agamennone, fratello di Menelao, e dall'altra i Troiani, guidati da re Priamo. 

Tra gli eroi più famosi ci furono Achille, Ettore, Odisseo (Ulisse) e Aiace.

- Achille ed Ettore: Achille, il più forte guerriero greco, si ritirò dalla battaglia per un litigio con Agamennone, ma tornò in campo per vendicare la morte del suo amico Patroclo, ucciso da Ettore, il più valoroso guerriero troiano. Achille uccise Ettore in un duello epico e ne oltraggiò il corpo, prima di restituirlo al padre Priamo.

- La profezia di Cassandra: Cassandra predisse che la guerra avrebbe portato alla distruzione di Troia, ma nessuno le credette. Avvertì anche del famoso cavallo di legno, un inganno ideato da Odisseo. I Troiani, ignari, portarono il cavallo dentro le mura, pensando fosse un dono agli dei. In realtà, al suo interno si nascondevano soldati greci, che aprirono le porte della città durante la notte.

La caduta di Troia

La caduta di Troia fu un evento drammatico e violento:

- I Greci saccheggiarono la città, uccidendo molti abitanti e riducendo in schiavitù donne e bambini.

- Cassandra, figlia di Priamo, fu catturata da Agamennone e portata in Grecia come schiava. Prima della partenza, cercò di avvertire i Troiani del pericolo, ma la sua maledizione la rese inascoltata.

- La morte di Priamo: Il re di Troia fu ucciso da Neottolemo, figlio di Achille, sull'altare di Zeus, in un atto di sacrilegio.

- La fuga di Enea: Unico eroe troiano a salvarsi, Enea fuggì dalla città in fiamme con il padre Anchise e il figlio Ascanio, diventando poi il protagonista dell’**Eneide** di Virgilio.

Il destino di Cassandra

Dopo la caduta di Troia, Cassandra fu portata in Grecia da Agamennone. Anche lì, predisse la morte sua e di Agamennone per mano di Clitennestra, moglie di Agamennone, e del suo amante Egisto. Tuttavia, come sempre, non fu creduta, e la sua profezia si avverò.

Temi e significati

La storia di Troia e di Cassandra è ricca di temi universali:

- Il destino e la volontà degli dei: I personaggi sono spesso in balia delle decisioni divine, come nel caso della maledizione di Apollo su Cassandra.

- La tragicità della conoscenza: Cassandra rappresenta la figura del profeta inascoltato, condannato a sapere il futuro senza poterlo cambiare.

- L'inganno e la strategia: Il cavallo di Troia è diventato un simbolo universale di inganno e astuzia.

L’episodio di Troia ha ispirato innumerevoli opere d’arte, letteratura e cinema, diventando un archetipo della cultura occidentale. La figura di Cassandra, in particolare, è stata ripresa in molte opere moderne come simbolo di chi cerca di avvertire il mondo di pericoli imminenti, ma non viene ascoltato.