Tema in classe: un’esperienza di vita
Esempio di svolgimento
"Scrivi una lettera a un amico che non vedi da molto tempo e raccontagli una tua esperienza vissuta a scuola, al lavoro, in famiglia, con gli amici, o nella vita di tutti i giorni."
Caro Tariq,
ti scrivo da questa vivace cittadina di Imperia, dove sto finendo la scuola media. Spero che tu stia bene e che la vita ti sorrida lì a Berlino. Mi mancano molto le nostre chiacchierate infinite e le risate che ci facevamo. Oggi voglio raccontarti una cosa che mi è successa qui, una piccola esperienza nella mia vita di tutti i giorni che però mi ha lasciato una sensazione molto piacevole.
Come sai, oltre alla scuola, lavoro part-time in un piccolo caffè vicino al porto. Mi aiuta a mantenermi e a praticare l'italiano. Il lavoro è abbastanza semplice: preparo caffè, servo i clienti e a volte aiuto a pulire. Di solito è un ambiente tranquillo, frequentato da gente del posto e da qualche turista.
Qualche giorno fa, è entrata nel caffè una signora anziana. Era sola, si appoggiava a un bastone e sembrava un po' stanca. Si è seduta a un tavolino vicino alla finestra e ha ordinato un semplice caffè. Mentre aspettavo che la macchina lo preparasse, l'ho osservata. Aveva un viso segnato dal tempo, ma i suoi occhi azzurri erano ancora vivaci e curiosi.
Quando le ho portato il caffè, le ho sorriso. Lei mi ha risposto con un sorriso gentile, di quelli che ti scaldano il cuore. Poi, mentre sorseggiava la sua bevanda, ha iniziato a guardarsi intorno, osservando con attenzione le foto appese alle pareti del caffè, che ritraevano scorci di Imperia di un tempo.
A un certo punto, il suo sguardo si è fermato su una vecchia foto in bianco e nero che mostrava il porto negli anni '50. Si vedevano pescatori al lavoro, barche a vela e le case colorate sullo sfondo. La signora ha sospirato leggermente.
Istintivamente, mi sono avvicinata al suo tavolo. "Le piace questa foto?" le ho chiesto, con il mio italiano ancora un po' incerto.
Lei si è girata verso di me e i suoi occhi si sono illuminati. "Oh, sì, caro. Molto. Questa era la mia Imperia. Io sono nata e cresciuta qui, sai?"
Così è iniziata una chiacchierata inaspettata. La signora, che si chiamava Emilia, mi ha raccontato di quando era giovane, di come era la vita qui allora, delle sue prime esperienze al porto. Mi ha parlato dei pescatori che conosceva, delle feste d'estate, del suono delle sirene delle navi. Le sue parole erano piene di nostalgia ma anche di un affetto profondo per la sua città.
Io l'ho ascoltata con attenzione, affascinata dai suoi ricordi. Mi sembrava di fare un viaggio indietro nel tempo, attraverso le sue parole. Mi ha raccontato anche di come il porto sia cambiato negli anni, di alcune cose che le mancano e di altre che invece apprezza del presente.
Abbiamo parlato per quasi un'ora, mentre lei sorseggiava lentamente il suo caffè. Non c'erano molti clienti in quel momento, quindi potevo prendermi un po' di tempo per ascoltarla. Alla fine, quando si è alzata per andare via, mi ha preso la mano e mi ha detto, con un sorriso dolce: "Grazie, ragazzo mio. Mi hai fatto fare un bel tuffo nel passato."
Quell'incontro, Tariq, mi ha fatto riflettere. Era una persona anziana, con una vita piena di ricordi, e io, uno straniero arrivato da poco, abbiamo trovato un punto di contatto in una vecchia fotografia. Mi ha fatto capire come a volte le cose più semplici, come una chiacchierata inaspettata, possano arricchire la giornata e creare un piccolo legame tra persone diverse.
Mi ha anche fatto sentire un po' più parte di questo posto. Ascoltare i ricordi di Emilia sulla "sua" Imperia è stato come ricevere un piccolo pezzo della storia di questa città, una storia che ora sento un po' anche mia.
Spero che questa mia storia ti abbia fatto piacere. Fammi sapere come stai e cosa fai di bello. Mi manchi molto.
Ti abbraccio forte,
La tua amica,
Aisha.
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